Sconfinate Frontiere. Riace, l’eccezione che ha rifiutato la regola
𝐃𝐢𝐛𝐚𝐭𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐌𝐢𝐦𝐦𝐨 𝐋𝐮𝐜𝐚𝐧𝐨 + 𝐒𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨 𝐌𝐞𝐳𝐳𝐚𝐝𝐫𝐚 + 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐞𝐚 𝐃𝐚𝐪𝐮𝐚
Viste le dichiarazioni e la cronaca politica che ha animato il dibattito sui confini, non possiamo che registrare un’Europa che ha scelto la via della chiusura, del controllo, della disumanizzazione dei movimenti migratori.
Il Nuovo Patto Migrazione e Asilo si sta rivelando essere un salto nella gestione securitaria dei confini: esternalizzazione, detenzione amministrativa, deportazioni mascherate da accordi bilaterali. Basti pensare al Patto Rama-Meloni con il modello Albania, divenuto simbolo di un’Europa che tenta in ogni modo di impedire fisicamente l’accesso, svuotando di significato il diritto d’asilo.
Nello stesso tempo si rafforza un clima culturale segnato dalla retorica della remigrazione e dalla legittimazione crescente delle destre neofasciste al governo in diversi Paesi del continente come anche negli Stati Uniti dove l’ICE, con retate violente, rapisce e fa sparire le persone migranti che da anni vivono e lavorano sul territorio in una gestione goebbelsiana e macabra della propaganda xenofoba.
In questo scenario, parlare di migrazioni e accoglienza diventa ancora più necessario.
L’esperienza di Riace, costruita e difesa in primis da Mimmo Lucano, rappresenta uno dei punti di rottura importanti: non solo un modello alternativo, ma un gesto radicale di immaginazione politica. Un tentativo concreto di costruire comunità, redistribuire risorse, rovesciare le logiche dell’esclusione e della paura.
A partire dal libro Sconfinate frontiere. Riace, l’eccezione che ha rifiutato la regola (2022), ne discuteremo con Lucano e con Sandro Mezzadra, teorico dei confini e dei processi di soggettivazione delle persone migranti, da anni impegnato a tracciare percorsi critici per pensare e praticare un’Europa diversa.
Sarà un’occasione per riflettere su cosa significhi oggi costruire spazi di dissenso e possibilità, in un tempo in cui le frontiere sembrano sempre più invalicabili, partendo dalle università come luoghi di riappropriazione del sapere e di organizzazione sociale.