LE SPESE MILITARI PREPARANO LE GUERRE - NO AL RIARMO DEGLI STATI !

LE SPESE MILITARI PREPARANO LE GUERRE - NO AL RIARMO DEGLI STATI !

SABATO 22 NOVEMBRE ore 17:00

Dibattito pubblico con:

GIANMARIA VALENT

Assemblea Antimilitarista di Reggio Emilia

ROSSANA DE SIMONE

Curatrice del dossier Piovono euro sull’industria ‘necessaria’ di Crosetto e Leonardo S.p.A. Le relazioni con Israele 

Come primo momento di informazione della campagna cittadina contro le spese militari proponiamo un incontro pubblico per migliorare la conoscenza critica di ognun@.

L’aumento della spesa militare previsto dal Governo nel DPFP per il triennio 2026-2028, approvato il 2 ottobre dal Consiglio dei Ministri, prevede di portare le spese per la Difesa dall’attuale target di 2% del Pil (circa 45 miliardi di euro all’anno) al 2,5% del Pil nel 2028 (cioè 61 miliardi di euro). Tutte risorse che andranno sottratte alla spesa sociale per case, istruzione, sanità, in un momento in cui gli affitti sempre più cari generano sfratti violenti, le scuole sono spesso fatiscenti e la sanità pubblica viene smantellata.

IMOLA

presso SALANNUNZIATA

Via FRATELLI BANDIERA 17

PER INFO: louisemichel@fastmail - 3338123388

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LE SPESE MILITARI PREPARANO LE GUERRE NO AL RIARMO DEGLI STATI !
Come Assemblea Anarchica Imolese abbiamo deciso di mettere in piedi una campagna
cittadina contro le spese militari che si articola in momenti di informazione e di piazza.
Antimilitaristi da sempre, rifiutiamo ogni forma di sostegno a coloro che alimentano
il riarmo, l’escalation bellica e l’oppressione di esseri umani e ecosistemi naturali.
Noi siamo al fianco di chi in ogni angolo della terra diserta la guerra, vogliamo un
mondo senza frontiere, eserciti, sfruttamento e guerra.
Il piano ReArm Europe prevede lo stanziamento di ben 800 miliardi in spese militari,
un’enormità.
L’Italia per allinearsi agli obiettivi europei ed all’aumento delle spese militari richieste dalla
NATO al 5% del PIL ha stabilito nella Legge di Bilancio 2026 un aumento significativo delle
spese militari: per il 2026 è previsto un aumento di circa 3,5 miliardi di euro per la difesa
(+0,15% del PIL), che si inquadra in un piano pluriennale che vede un incremento
complessivo di circa 12 miliardi nel triennio 2026-2028.
L’aumento della spesa militare previsto dal Governo nel DPFP per il triennio 2026-2028,
approvato il 2 ottobre dal Consiglio dei Ministri, prevede di portare le spese per la Difesa
dall’attuale target di 2% del Pil (circa 45 miliardi di euro all’anno) al 2,5% del Pil nel 2028
(cioè 61 miliardi di euro).
Tutte risorse che andranno sottratte alla spesa sociale per case, istruzione, sanità,
in un momento in cui gli affitti sempre più cari generano sfratti violenti, le scuole
sono spesso fatiscenti e la sanità pubblica viene smantellata.
Rispetto a uno scenario in cui la spesa restasse ferma al 2% del PIL, l’aumento deciso dal
Governo comporterà quasi 23 miliardi di euro in più nel triennio. Ecco come si distribuisce
questo incremento: – 2026: circa 3,5 miliardi in più – 2027: oltre 7 miliardi in più – 2028:
oltre 12 miliardi in più. Perché si parla di cifre diverse?
Alcune fonti parlano di 12 miliardi totali, ma si riferiscono solo alla somma degli aumenti
annuali (3,5 + 3,6
+ 4,9 miliardi). Il calcolo qui presentato considera invece l’intero impatto cumulativo
rispetto a uno scenario in cui la spesa fosse rimasta invariata, cioè al 2% del PIL.
Collegamento con gli obiettivi NATO
L’aumento è parte di un percorso per avvicinarsi ai nuovi standard NATO, che prevedono di
arrivare al 3,5%
+ 1,5% del PIL entro il 2035. Il Governo italiano ha scelto di iniziare l’aumento già dal
2026, invece di rimandarlo tutto all’ultimo anno.
CONTRO LE GUERRE E CHI LE ARMA. BLOCCARE LE FABBRICHE DI MORTE
RICONVERSIONE TOTALE DELLE INDUSTRIE BELLICHE IN PRODUZIONI CIVILI
Per chi volesse aderire alla campagna o semplicemente rimanere informat@ sulle varie
iniziative scrivere all’indirizzo mail louisemichel@fastmail.it